PASSANTE “GREEN” DI BOLOGNA, CADE UN ALTRO PILASTRO DELLA CISPADANA AUTOSTRADALE

La settimana scorsa è stato approvato in Consiglio Comunale a Bologna il progetto del “passante green“. In sostanza l’allargamento dell’autostrada. Anche non volendo entrare nel merito tecnico della scelta, non possiamo però non evidenziare che da tale scelta ne deriva un effetto diretto sul progetto autostradale cispadano o meglio, sulle motivazioni di questa scelta.

La “necessità” di realizzare l’autostrada è stata sintetizzata anche recentemente, e spudoratamente, da chi l’ha definita “diversificatore degli attuali flussi di traffico” (a onor del vero questa scusa è in piedi dal 2010 ma si sono ben guardati, negli anni, dal pubblicizzarla). In buona sostanza, dicono costoro, facciamo la Cispadana autostradale che ci servirà, tra l’altro, a spostare qua un terzo del traffico, in buona parte merci, che ora transita per Bologna.

Più volte abbiamo ribadito e dimostrato, come Coordinamento, che è spostando quello merci di passaggio (70% del totale in transito) sulla ferrovia che si decongestiona il traffico ma ora, con l’allargamento del “nodo” di Bologna neanche questa scusa regge più.

Vorremmo però tranquillizzare i sostenitori autostradali perché altre scusanti (menzogne) rimangono: “per la strada bisognerebbe ripartire da capo” (falso! – esiste il progetto definitivo del 2004); “per la strada bisognerebbe ricercare i soldi” (falso! – per l’autostrada e opere conseguenti tra Regione e il Governo si sono impegnati per quasi 900 milioni di soli soldi pubblici a fronte di una spesa per la realizzazione dei tratti mancanti di strada extraurbana di meno di una cifra attorno ai 250 milioni di euro con la possibilità, con il rimanente, di fare una indispensabile manutenzione all’esistente); “abbandonare il progetto autostradale ci costerebbe milioni di penali” (falso! – basterebbe non dare i soldi aggiuntivi richiesti da ARC ma non previsti nel capitolato di concessione o non ridurre da 10 a 5 gli anni di erogazione (scelta non giustificata da alcun atto pubblico) e sarebbe la stessa ARC a recedere dal contratto!).

Negli anni meno recenti altre scusanti erano state inventate di sana pianta pur di sostenere l’autostrada: “serve per decongestionare il traffico locale” (falso! – l’autostrada è per lo più per il traffico che transita e porta solo traffico aggiuntivo); “serve per collegarci con l’Europa” (falso! – lo dimostra il fatto che la stessa Regione sta potenziando le tratte ferroviaria Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco e Parma-Suzzara-Poggio Rusco sostenendo, e a ragione, che servono proprio “per collegarci con l’Europa” e a cui si aggiungerà, all’apertura del secondo tunnel ferroviario del Brennero, l’impossibilità di transitare con le merci sulla A22 al Passo del Brennero).

Ricordando sempre che la Cispadana autostradale faceva parte del progetto regionale denominato “collegamento dei due mari” (anno 2004). Progetto andato, col tempo, in frantumi ma che lascia in dote una pesante e tragica eredità. Più cemento e asfalto, ovvero l’autostrada Cispadana!

Silvano Tagliavini
Portavoce del Coordinamento