10 DOMANDE DEL COORDINAMENTO AL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA BONACCINI

4 agosto 2020

Il perché di queste domande.

La necessità di porre queste 10 domande nasce dalla mancanza di una completa ed oggettiva informazione, mancanza ampliata dalle evidenti contraddizioni createsi anche con il cambiamento nel tempo del panorama trasportistico sia europeo che mondiale con soluzioni fino a ieri avveniristiche come il trasporto leggero con droni e la rivoluzione per un miliardo di persone nel prossimo decennio come il tele-lavoro (smart working). Ma il fattore decisivo sono i cambiamenti infrastrutturali in atto, o in progetto, anche nel nostro territorio regionale (vedi lavori di adeguamento ferroviario nel Porto di Ravenna, i lavori ferroviari a Ferrara e fino a Suzzara, i lavori sulla idrovia ferrarese, il completamentodella strada a scorrimento veloce da Parma a Reggiolo con il potenziamento della parallela linea ferroviaria Parma-Poggio Rusco). Il tutto strettamente collegato al rinnovo della concessione autostradale A22 scaduta dal 2014, prorogata più volte (giugno 2016, giugno 2019, 30 giugno 2020) con ultima scadenza al 30 settembre 2020 e oggi legata ad un progetto di Partenariato Pubblico Privato previsto dal Decreto Infrastrutture.

Preso atto che la Cispadana è un progetto di collegamento stradale (Cat. C1) Parma – Ferrara fin dal 1964 si chiede:
1) Perché si insiste a volere realizzare la Cispadana come infrastruttura autostradale e non come Strada a scorrimento veloce (più parallela ristrutturazione ferrovia) come già approvato da Regione Emilia-Romagna nel 2004 con un costo complessivo allora di circa 85 milioni di euro (ad oggi attualizzabili a circa 200 milioni)?

2) Perché si vuole impegnare finanziariamente la Regione per oltre il triplo di denaro pubblico (279 + 400 milioni di euro) per realizzare una tratta autostradale e opere complementari/adduzione da Reggiolo a Ferrara essendoci anche, a carico di ARC, un Project financing tutt’ora indefinito (stime 2013 di oltre un miliardo di euro), con l’evidente rischio di ulteriori esborsi da parte pubblica?

3) Perché si vuole occupare con l’autostrada una quantità ben maggiore (almeno il triplo) di suolo fertile della Regione, rispetto al progetto stradale, suolo che produce eccellenze agroalimentari che esporta in tutto il mondo?

4) Perché si vuole devastare idrogeologicamente e architettonicamente il territorio e il paesaggio della Regione Emilia-Romagna, già colpita dal sisma 2012, facendo trincee e gallerie fino ad una profondità di 10 metri e rilevati in attraversamento alti fino a 15 metri?

5) Perché si vuole ancora puntare sul trasporto autostradale anziché il trasporto su ferrovia, anche alla luce dei lavori di potenziamento ferroviario della Ravenna-Ferrara-Suzzara e della Parma-Poggio Rusco, che darebbero una moderna e competitiva logistica in particolare per le merci dai Porti di Ravenna e La Spezia con snodo intermodale a Poggio Rusco per il centro Europa, come da decenni ci raccomanda la stessa Europa?

6) Per quali ragioni il parere assolutamente negativo (infrastruttura devastante) del Ministero del Turismo e Beni Culturali espresso il 23 Giugno 2014 è stato sostanzialmente superato dalla Commissione tecnica VIA/VAS del 16 Gennaio 2015?

7) Perché, a differenza del tratto di Cispadana da Reggiolo a Parma a scorrimento veloce, il tratto di Cispadana da Reggiolo a Ferrara si vuole fare in forma autostradale?

8) Perché da almeno 20 anni nei vari PRIT la Regione scrive: “SI’ alla logistica intermodale con prevalenza via ferrovia, fiumi e mari; NO consumo di suolo fertile; NO inquinamento ambientale complessivo; NO dissesto idrogeologico; ecc. … ma poi, nei fatti, si vuole realizzare un’autostrada sproporzionata rispetto ai reali bisogni dello specifico territorio Reggiolo – Ferrara?

9) Perché a fronte della richiesta e della raccomandazione dell’Europa per uno sviluppo ecosostenibile come il non spreco di suolo, il rispetto dell’ambiente, della salute pubblica, ecc. ecc., la Regione vuole, invece, agire in evidente senso contrario?

10) Perché la Regione e i Comuni interessati alla Cispadana non aprono finalmente il dibattito pubblico accettando il confronto democratico sulle DUE diverse soluzioni infrastrutturali (a scorrimento veloce e autostradale) prima della prossima Conferenza dei Servizi come previsto da Leggi dello Stato?

In ultimo una considerazione: Le risposte a queste domande, domande consegnate a mano al Presidente Bonaccini già una prima volta il 29 agosto 2019 a Reggiolo con promessa di risposta dello stesso, sono indispensabili anche per capire il perché nel 2002 l’allora Presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Regione, Muzzarelli, comunicò alla stampa che completare la Strada a scorrimento veloce Reggiolo-Ferrara sarebbe costata circa 85 milioni euro (attualizzati a circa 200) mentre l’Assessore Donini nel 2019, in una risposta scritta ad una interrogazione di una Consigliera di minoranza, ha dichiarato
che il completamento verrebbe a costare 343 milioni euro ….. certamente qualcuno sbaglia signor Presidente!

Il Coordinamento cispadano NO autostrada – SI’ strada a scorrimento veloce